Survey

SURVEY GITMO IN PROGRESS

26/04/2021

Impatto di SARS-COV-2 sulla strategia trapiantologica e sulla sopravvivenza di pazienti affetti da leucemia acuta

Proponente e Centro coordinatore: Cristina Skert - Responsabile UOS Trapianto Midollo Osseo - Presso UOC Ematologia - Ospedale dell’Angelo, Venezia Mestre.
Razionale: un effetto diretto dell’infezione da SARS-COV-2 sulla sopravvivenza è verosimilmente atteso considerando la condizione di immunosoppressione legata alla procedura trapiantologica in sé e allo sviluppo di GVHD. Tuttavia, l’epidemia di SARS-COV-2 può avere determinato un effetto indiretto sull’outcome dei pazienti trapiantati, a causa di complessive criticità della rete trapiantologica in Europa e USA. Tali criticità sono rappresentate dalla potenziale riduzione di donatori disponibili, dai limiti di traffico aereo e veicolare, nazionale ed internazionale, e dalla restrizione nell’utilizzo dei Centri di Raccolta di CSE nell’ambito di sistemi sanitari, portati a stress estremo dall’emergenza epidemiologica. Tutti questi fattori possono aver indotto ritardi nei trapianti, scelta “forzata” di un donatore alternativi, meno adeguati, o - nel peggiore dei casi - l’indisponibilità di qualsiasi donatore. Inoltre, nella fase post-trapianto, la ridotta disponibilità di ricovero in Unità di Terapia Intensiva per carenza di aree “COV-2-free” potrebbe aver contribuito ad influenzare l’outcome dei pazienti allo-trapiantati. Per quanto noto, finora non risultano studi che abbiano analizzato tali effetti “diretti” ed “indiretti” di COVID-19 sulla sopravvivenza (OS) dei pazienti sottoposti a trapianto allogenico. Un altro aspetto innovativo è la valutazione di eventuali pattern geografici, non solo della sopravvivenza, ma anche dei fattori COVID19-correlati o meno (es. fattori ambientali), che possono aver concorso ad influenzare la sopravvivenza stessa.

Ottenere informazioni sull’entità dei cambiamenti nella strategia trapiantologica e quanto questi abbiamo avuto un impatto effettivo sull’outcome complessivo in tale setting di pazienti, può contribuire a definire processi decisionali in caso di future emergenze epidemiologiche. Oggetto delle analisi saranno esclusivamente pazienti con leucemia acuta perché tale diagnosi rappresenta la principale indicazione all’allo-SCT; tale approccio inoltre permetterebbe di ridurre l’eterogeneità diagnostica senza limitare troppo la dimensione campionaria

La Survey affiancherà un’analisi retrospettiva da Registro per valutare la sopravvivenza di pazienti con leucemia acuta con programma di trapianto allogenico di CSE in epoca di pandemia COVID-19 ma cercheremo anche di capire le scelte contingentate e obbligate dalla situazione pandemica che abbiamo fatto rispetto ai donatori e al trapianto ed il loro outcome.

La survey è rivolta a tutti i Programma Trapianto allogenici GITMO, raccolta ed analisi dei dati, che verrà eseguita dal Centro Coordinatore e dall’Unità di Ricerca di “Biodiversity Informatics” dell’Università di Trieste.

Stato dell’arte: iniziata aprile 2021, raccolta adesioni in corso.

Survey sull’uso della TBI e TMI/TLI nei Programmi Trapianto GITMO nel condizionamento al trapianto allogenico

Proponente e Centro coordinatore: dott. Luca Castagna del Humanitas Research Center di Milano (CIC 354).

Gli obiettivi di questa survey sono definire i centri GITMO che utilizzano la TBI a dosi myeloablative (TBI) per i pazienti con leucemia acuta e di definire quanti centri dispongono di una tecnologia più avanzata (LINAC, TOMO) di irradiazione corporea totale (TMLI).

Una volta raccolti i dati, potremo immaginare di costruire uno studio prospettico che valuti l’efficacia della irradiazione corporea totale vs chemioterapia nei pazienti con leucemia linfatica acuta.
La survey è rivolta a tutti i Programmi Trapianto allogenici GITMO.
La raccolta verrà effettuata dal trials Office GITMO e l’analisi dei dati sarà a cura del centro coordinatore.

Stato dell’arte: iniziata aprile 2021, raccolta adesioni in corso.

Survey nei Programmi Trapianto sulle figure del Data Manager e del Coordinatore di Ricerca

Centro coordinatore e proponenti: Agata Guarrera (Firenze CIC 304), Irene Federici (Ancona CIC 788)
Razionale: nel corso degli ultimi decenni la ricerca clinica ha subito una profonda evoluzione, richiedendo funzioni complesse e articolate che si avvalgono di collaborazioni multidisciplinari e interprofessionali e tra queste le figure del Data Manager (DM) e del Coordinatore di Ricerca (CRC) hanno acquisito un’importanza fondamentale con ruoli ben definiti all’interno dei Programma Trapianto GITMO.

Queste figure, sia nelle loro specifiche attività all’interno del Programma Trapianto ma anche nel loro interagire con il GITMO, le Aziende, i promotori e gli apparati amministrativi, sono garanti della compliance richiesta dai protocolli, della qualità nella sperimentazione, del rispetto della normativa, della fattibilità delle istruttorie, della raccolta dati e del rispetto delle tempistiche indicate non sono solo di grande supporto per la conduzione degli studi clinici ma ne sono indispensabili attori.

DM/CRC nel GITMO hanno una doppia valenza: oltre a partecipare alla gestione deli studi clinici, acquisisce un ruolo chiave per il delicato lavoro di raccolta e immissione dei dati nel registro internazionale di Promise.

Scopo della Survey è quello di conoscere queste figure, identificare le loro attività nei Programmi Trapianto per cercare non solo di valorizzarle e coinvolgerle maggiormente nelle attività del GITMO ma anche capire come il GITMO possa supportarle e ottimizzare il loro contributo.

Infine, sarebbe importante sapere chi sono e quante sono, per creare non solo un’anagrafe ma anche una comunità di scambio e di collaborazione; se siete d’accordo, potete inserire i nominativi ed i contatti dei DM/CRC che lavorano presso il Vs. Centro nello spazio dedicato nella Survey.

La Survey è rivolta a tutti i centri GITMO (allo e auto, adulti, pediatrici e/o misti) ed è fondamentale che il questionario sia compilato attraverso la cooperazione tra team medico e quello dei DM/CRC del programma Trapianto.

Centri partecipanti: n. 57
Data manager e Coordinatori di Ricerca coinvolti: n. 138
Stato dell’arte: Terminata raccolta questionari aprile 2021. Analisi in corso


SURVEY GITMO concluse

SURVEY Farmacia nel TMO

Centro coordinatore e proponenti: (UOSD Trapianto di cellule staminali emopoietiche) e le Dott.sse Ines Lorenzi, Valentina Iurilli e Stefania Gamba (UOC Farmacia) dell’Istituto G. Gaslini di Genova
Collaborazione: Farmacia e l’Unità Clinica TCSE
Razionale: il farmacista clinico rappresenta una parte attiva del processo assistenziale che agisce in assoluta collaborazione con il personale medico, rendendo disponibili prestazioni e informazioni atte a garantire interventi terapeutici efficaci, sicuri ed economicamente compatibili. Le principali aree di intervento sono: a) la logistica (acquisizione e distribuzione di farmaci e materiale sanitario); b) la tecnica (preparazione e manipolazione di medicamenti); c) la clinica (Farmaco-economia, Risk Management, Governo clinico, Sperimentazione Clinica, Farmacovigilanza e Dispositivo vigilanza...)

In generale il ruolo del farmacista nel programma trapianti prevede una serie di attività condivise con i medici dell’unità clinica di Trapianto di cellule staminali emopoietiche (TCSE), tra cui la validazione e la preparazione centralizzata delle chemioterapie utilizzate nei regimi di condizionamento;  l’allestimento della nutrizione parenterale; l’allestimento della profilassi antimicrobica; la preparazione di farmaci immunosoppressori; la verifica della appropriatezza dei farmaci utilizzati nella gestione del dolore; la preparazione di prodotti galenici magistrali e officinali; la gestione di medicazioni avanzate.

L’interazione tra la Farmacia e l’Unità Clinica TCSE è fondamentale non solo per il controllo della spesa di materiale sanitario ma soprattutto per l’ottimizzazione degli approcci terapeutici offerti ai pazienti.

L’obiettivo principale di questa survey è la valutazione del contributo apportato dai servizi farmaceutici nel processo trapianto tenendo conto dell’estrema variabilità sul territorio nazionale di tale collaborazione e delle differenti esigenze tra strutture pediatriche e strutture per pazienti adulti.

Partecipanti: La Survey è rivolta a tutti i centri GITMO (allo e auto, adulti, pediatrici e/o misti) ed è fondamentale che il questionario sia compilato attraverso la cooperazione tra team medico- infermieristico dei Centri trapianto e Farmacisti della struttura in cui opera il Centro stesso

Stato dell’arte: Terminata febbraio 2021
Centri partecipanti: n.52

Abstract: Ruolo della Farmacia all’interno dei Programmi Trapianto

Maura Faraci 1; Stefano Botti 2; Ines Lorenzi 3, Massimo Martino 4; Sonia Mammoliti 5; Valentina Iurilli 3; Stefania Gamba 3; Paola Barabino 3; Nicola Serra 6; Stefano Giardino 1; Fabio Ciceri 7,8
1 Unità Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche, Istituto G. Gaslini-Genova; 2 SC di Ematologia Azienda USL-IRCCS, Reggio Emilia; 3 UOC Farmacia Istituto G. Gaslini-Genova; 4 Unità Trapianto di Cellule Staminali e Terapia Cellulare, GOM “Bianchi, Melacrino-Morelli”, Reggio Calabria; 5 Trial Office Gruppo Italiano Trapianto Di Midollo Osseo e Terapie Cellulari (GITMO), Genova; 6 Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università Federico II, Napoli; 7 Unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo, Divisione di Medicina Rigenerativa, Cellule Staminali e Terapia Genica, Ospedale San Raffaele, Milano; 8Università Vite e Salute, Ospedale San Raffaele, Milano.

Introduzione: Il trapianto di cellule staminali è un processo dove sono coinvolte diverse figure professionali quali: infermieri, medici, data manager, epidemiologi, psicologi e farmacisti. Il ruolo del farmacista all’interno del programma trapianto sta assumendo un’importanza sempre maggiore sia per l’ausilio necessario alla preparazione e fornitura dei farmaci e dei preparati necessari al trapianto, sia come confronto e apprendimento su alcune problematiche come l’interazione tra farmaci, la segnalazione di eventi avversi e non da ultime la farmaco-economia e farmaco-vigilanza. Tali attività devono essere sempre espletate secondo la normativa vigente e con particolare riferimento alle Raccomandazioni Ministeriali [1] che si propongono di aumentare la consapevolezza del potenziale pericolo di alcuni eventi indicando le azioni da intraprendere per prevenire l’evento avverso. L’obiettivo è fornire strumenti efficaci per ridurre i rischi e per favorire il cambiamento di sistema.
Obiettivi: obiettivo primario della survey GITMO è stato valutare quantitativamente il coinvolgimento delle farmacie ospedaliere all’interno del programma trapianto, il loro ruolo, le loro attività sia nella preparazione di antiblastici che di altri prodotti farmaceutici. Obiettivo secondario è stato analizzare l’esistenza di eventuali differenze tra le variabili raccolte nella survey tra centri Ospedalieri e centri Universitari e tra centri che eseguivano trapianti allogenici e autologi e centri che eseguivano solo trapianti autologi.
Materiali e metodi: La survey è stata inviata attraverso schede cartacee a tutti i centri trapianto di cellule staminali GITMO, sia adulti che pediatrici.

Risultati. Il 52% dei centri trapianto hanno risposto alla survey (88.46% centri adulti, 7.89% centri pediatrici e 3.85% centri misti). Il 50% sono stati centri Ospedalieri e il 50% centri Universitario od Universitari Integrati. Il 75% dei centri eseguiva trapianti allogenici ed autologi, 21.15% solo autologi e 3.85% solo allogenici.

La survey ha dimostrato che il coinvolgimento della farmacia nel processo del trapianto era molto presente nel 80.8% dei centri, l’interazione tra il farmacista e le altre figure del programma trapianto avveniva con elevata frequenza nel 92.3% secondo il parere dei medici e meno frequentemente (58.6%) secondo il parere degli infermieri. Nella maggior parte dei centri (65.8%) esisteva un sistema documentale di mantenimento e aggiornamento degli effetti collaterali, eventi avversi o interazione tra i farmaci.

Nel 98% dei centri la preparazione della chemioterapia era centralizzata (98.1%) e nel 57.7% il servizio di farmacia era garantito 24 ore su 24, con disponibilità 7 giorni su 7 nel 65.4%. Nel 82.7% la prescrizione della chemioterapia era informatizzata e sempre validata dal farmacista. Nel 92.3%, la farmacia forniva informazioni circa la compatibilità tra gli antiblastici ed i protocolli di condizionamento erano condivisi tra la farmacia e il personale dell’unità clinica. Come la chemioterapia, anche gli anticorpi monoclonali erano preparati dalla farmacia nel 96.2% e la prescrizione era informatizzata (71.1%). Relativamente ad altre problematiche come le medicazioni avanzate, queste erano rese disponibili nel 92.3% dei centri dalla farmacia. La galenica era presente nell’80% delle farmacie e generalmente utilizzata per la preparazione di unguenti (77.5%), colliri (42.5%), collutori (52.5%). La nutrizione parenterale era centralizzata solo nel 55.8% e l’allestimento non era garantito 24 ore su 24. Relativamente ai farmaci off-label, l’88.5% dei centri disponeva di un comitato specifico per la loro autorizzazione, che si riuniva generalmente secondo le tempistiche degli operatori, gestendo un registro dei farmaci off-label.

Relativamente ai vaccini dedicati ai pazienti trapiantati, questi non venivano forniti dalla farmacia nella maggior parte dei casi (80.8%).

Confrontando in analisi univariata le risposte ottenute dai centri partecipanti suddivisi per tipologia di azienda sanitaria di appartenenza (gruppo A = Aziende Ospedaliere vs gruppo B = Aziende Universitarie/Universitarie Integrate) o per tipo di attività trapiantologica svolta dal centro (gruppo C = Trapianto Autologo + Allogenica/Solo Allogenico vs gruppo D = Solo Trapianto Autologo) non sono emerse differenze statisticamente significative ad eccezione di quelle riportate rispettivamente in Tabella 1 e Tabella 2, dove si osservava che nei contesti meno complessi (Aziende Ospedaliere e Centri che eseguono Solo TCSE Autologo) il sistema documentale era meno sviluppato, erano meno presenti laboratori di galenica e clean rooms per preparazioni complesse.

Conclusioni: all’interno dei programmi trapianto nei centri GITMO era presente una soddisfacente collaborazione tra unità clinica e farmacia. La significatività di alcune comparazioni effettuate, tenuto conto anche di alcune differenze nella numerosità dei gruppi, non sembravano poter impattare significativamente sul ruolo e l’attività della farmacia all’interno del programma trapianto.

Il dato più significativo è che nella maggior parte dei programmi trapianti la nutrizione parenterale totale non è centralizzata a svantaggio di un maggior carico di lavoro del personale infermieristico e di una minore standardizzazione delle preparazioni.

In futuro ci si propone di diffondere capillarmente a tutte le figure del programma trapianto le informazioni necessarie per una gestione dei farmaci più consapevole, finalizzata alla valutazione delle loro interazioni, alla segnalazione degli eventi avversi e al potenziamento del centro compounding. Si auspica inoltre un aumento del numero degli ospedali con nutrizione parenterale totale centralizzata presso la farmacia.

Tabella 1. Differenze significative tra le due tipologie di azienda sanitaria (analisi univariata)



Tabella 2. Differenze significative in base alla complessità dell’attività trapiantologia eseguita del centro (analisi univariata)



Bibliografia

1. Ministero della Salute. Dipartimento della Programmazione e dell’Ordinamento del Servizio Sanitario Nazionale, Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, Ufficio III Ex DGPROGS. Raccomandazione per la Prevenzione degli Errori in Terapia con Farmaci Antineoplastici, Raccomandazione 14, Ottobre 2012.
2. Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Commissione Permanente per la Revisione e la Pubblicazione della Farmacopea Ufficiale. Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana. XII edizione, 2008.
3. Ministero della Salute. Decreto 9 febbraio 2020. Entrata in vigore dei testi, nelle lingue inglese e francese, pubblicati nella 10ª edizione della Farmacopea Europea. (20A01641) (GU n.79 del 25-3-2020 - Suppl. Ordinario n. 14).
4. Ministero della Salute. Decreto 30 aprile 2015. “Procedure operative e soluzioni tecniche per un’efficace azione di farmacovigilanza adottate ai sensi del comma 344 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di stabilità 2013)”.

SURVEY GITMO TransCOVID

Centro coordinatore e proponenti: (Unità di Malattie del Sangue e Trapianto di Midollo Osseo, DPT di Scienze Cliniche e Sperimentali, Università di Brescia, ASST Spedali Civili di Brescia (D. Russo, M Malagola, N Polverelli, M Farina)
Razionale: la pandemia da SAR-CoV2 /COVID19 ha determinato nel mondo e, particolarmente, in Italia un drammatico sconvolgimento dell’attività assistenziale, in particolare, in ambito onco-ematologico. Le Unità Trapianto Midollo Osseo (Cellule Staminali Emopoietiche) hanno dovuto affrontare una serie di problemi per proseguire l’attività trapiantologica e mantenere la continuità assistenziale, cercando di garantire, al tempo stesso, la sicurezza dei Pazienti, dei Donatori e degli stessi Operatori Sanitari.

A partire dal 24 Febbraio 2020, data in cui viene identificato il primo paziente COVID+, presso l’Ospedale di Codogno, le Autorità Sanitarie Nazionali e Regionali, il CNT/CNS, le  Società Scientifiche GITMO, SIE ed EBMT hanno diramato una serie di  note e raccomandazioni, finalizzate  alla gestione dei pazienti in generale e, in particolare, a quella della selezione del donatore, della raccolta e criopreservazione delle cellule staminali e delle procedure trapiantologiche, sia in regime di ricovero protetto che ambulatoriali.

Scopo della survey è raccogliere informazioni dai Centri Trapianto Italiani, per valutare quale impatto abbia avuto l’infezione da SARS-CoV2/COVID19:

  • sul proseguimento e mantenimento dell’attività trapiantologica in Italia
  • sulle modalità di selezione dei donatori
  • su come, eventualmente, siano cambiate le indicazioni al trapianto
  • sulla tipologia (Familiare/MUD/Aplo/Cordone) delle procedure trapiantologiche
  • sull’incidenza dei casi COVID positivi nei pazienti, donatori e operatori sanitari
  • sui cambiamenti delle procedure operative adottate
  • sull’influenza dei cambiamenti indotti/introdotti dalla pandemia riguardo all’adozione di nuove policies.

Considerate le Fasi, distinte e identificate dal Ministero della Salute in Fase 1 (9/3/2020-3/5/2020), Fase 2 (4/5/2020-14/6/2020), Fase 3 (15/6/2020-ongoing) e le relative delibere emesse dalle Autorità Sanitarie e Tecnico-Scientifiche competenti, vogliamo indagare il periodo appena trascorso e come i Centri Trapianto abbiano affrontato questa emergenza sanitaria.

Centri partecipanti: n.49 Terminato gennaio 2021
Pubblicazione: Changes in Stem Cell Transplant activity and procedures during SARS-CoV2 pandemic in Italy: an Italian Bone Marrow Transplant Group (GITMO) nationwide analysis (TransCOVID-19 Survey) Bone Marrow Transplantation https://doi.org/10.1038/s41409-021-01287-w

Abstract

The Transplant Centers belonging to Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo (GITMO) conducted a survey with the aim to evaluate the effect of SARS-CoV2 pandemic on the allogeneic transplant activity in Italy. The pandemic period from 1/3/2020 to 31/7/2020 was compared to the same period in 2019. Overall, in 2020 there was a 2,4% reduction of the number of allo-HCT compared to 2019. Interestingly, this deflection did not affect Acute Leukemias (+5,7% in 2020). The use of peripheral blood-derived stem cells (+10,7%) and cryopreservation (97,4% of Centers) were highly adopted in 2020. Despite the sanitary emergency, almost all the surveyed Centers declared no impact of SARS-CoV2 pandemic on transplant timing and outcomes and the sanitary policy was positively evaluated by the majority of Centers. The emergency measures ensured that only a minority of allo-HCT patients had been infected by SARS-CoV2; however, a mortality of 42.1% among the allo-HCT patients hospitalized for COVID-19 was recorded.

This survey gives us back the information that the GITMO Group positively reacted to the pandemic. Thanks to the emergency strategies, the Italian allo-HCT activity safely continued, showing only a minor deflection and offering the same probability of cure to the transplanted patients.